in tutto il mondo e, benché la maggioranza delle informazioni su di lui somigli più alla leggenda che alla storia (o forse a causa di questo?), la devozione a San Giorgio è diffusa pressoché dappertutto nel mondo cristiano.
Solo in Italia ci sono 21 comuni col nome di San Giorgio ed è il santo patrono di 169 comuni e di altre località minori.
Uno stato americano e una repubblica russa si chiamano Georgia, sei re britannici, 2 greci e di altri paesi hanno portato il suo nome; è patrono dell'Inghilterra, di regioni spagnole, del Portogallo e della Lituania.
Inoltre è il santo patrono di molti ordini cavallereschi e del movimento scout mondiale.
San Giorgio è venerato come santo e martire da tutte le chiese cristiane ed è chiamato "megalomartire". Di quasi certo c'è solo che visse e morì visse nel terzo secolo, in quella che è l'attuale Palestina, probabilmente a Lydda (presso l'odierna Jaffa), secondo alcune fonti nel 303. Il suo culto si diffuse fin dal IV secolo.
Probabilmente era un soldato nell'esercito dell'imperatore Diocleziano, ma all'inizio della persecuzione contro i crisyiani confessò la sua fede, donò tutti i suoi averi ai poveri e, dopo aver rifiutato di adorare gli dèi pagani, fu condannato. Dopo molte torture che non riuscirono ad ucciderlo, venne decapitato e morì nell'anno 303, promettendo protezione a coloro che avessero adorato le sue reliquie. Il più delle volte viene ritratto come un cavaliere che difende una principessa uccidendo un drago. Spesso viene invocato come protettore contro tutti tipi di pericoli.
La vita d San Giorgio
Non ci sono notizie certe sulla vita e sulla stessa esistenza di san Giorgio. Le principali informazioni ci provengono dalla Passio Georgii che già però nel 496 era classificata tra le opere apocrife.
Secondo questa fonte Giorgio era originario della Cappadocia (zona dell'odierna Turchia), figlio di Geronzio, persiano, e Policromia, cappadoce, nato verso l'anno 280. I genitori lo educarono alla religione cristiana fino al momento in cui entrò nel servizio militare. Trasferitosi in Palestina, si arruolò nell'esercito dell'imperatore Diocleziano, comportandosi da valoroso soldato fino al punto di giungere a far parte della guardia del corpo dello stesso Diocleziano, divenendo ufficiale delle milizie.
Conversione
Il martirio sarebbe avvenuto sotto Diocleziano stesso (che però in molte versioni è sostituito da Daciano imperatore dei Persiani), il quale convoca settantadue re per decidere che misure prendere contro i cristiani.
Giorgio dona ai poveri tutti i suoi averi, e, davanti alla corte, si confessa cristiano; all'invito dell'imperatore di sacrificare agli dei si rifiuta ed iniziano le numerose scene di martirio.
Secondo la leggenda, venne battuto, sospeso, lacerato e gettato in carcere dove ebbe una visione di Dio che gli predisse sette anni di tormenti, tre volte la morte e tre la resurrezione
Tagliato in due con una ruota piena di chiodi e spade, Giorgio risuscita operando la conversione del magister militum Anatolio con tutti i suoi soldati, che vengono uccisi a fil di spada; entra in un tempio pagano e con un soffio abbatte gli idoli di pietra; converte l'imperatrice Alessandra che viene martirizzata.
A richiesta del re Tranquillino, Giorgio risuscita due persone morte da quattrocentosessant'anni, le battezza e le fa sparire. L'imperatore lo condanna nuovamente a morte, e il santo prima di essere decapitato, implora Dio che l'imperatore e i settantadue re siano inceneriti; esaudita la sua preghiera Giorgio si lascia decapitare promettendo protezione a chi onorerà le sue reliquie, le quali sono conservate in una cripta sotto la chiesa cristiana (di rito Greco-Ortodosso), presso Lod, cioè Lydda, in Israele.
La Legenda Aurea
Il racconto
La Legenda Aurea, è una raccolta di vite di santi scritta nel XIII secolo, dal vescovo di Genova Jacopo da Varagine. Quest fu il documento che stabilì la figura San Giorgio come cavaliere eroico, che tanto influenzerà l'ispirazione figurativa degli artisti e della fantasia popolare.
Essa narra che in una città chiamata Selem, in Libia, vi era un grande stagno, dove si nascondeva un drago, che, avvicinandosi alla città, uccideva con il fiato tutte le persone che incontrava. Gli abitanti gli offrivano per placarlo due pecore al giorno, ma quando queste cominciarono a scarseggiare furono costretti a offrirgli una pecora e un giovane tirato a sorte.
Un giorno fu estratta la giovane figlia del re, la principessa Silene. Questi terrorizzato offrì il suo patrimonio e metà del regno, ma la popolazione si ribellò, avendo visto morire tanti suoi figli. Dopo otto giorni di tentativi, il re alla fine dovette cedere e la giovane si avviò verso lo stagno per essere offerta al drago.
In quel momento passò di lì il giovane cavaliere Giorgio, il quale saputo dell'imminente sacrificio, tranquillizzò la principessa, promettendole il suo intervento per evitarle la brutale morte. Quando il drago uscì dalle acque, sprizzando fuoco e fumo dalle narici, Giorgio non si spaventò e lo trafisse con la sua lancia, ferendolo e facendolo cadere a terra.
Poi disse alla principessa Silene di non aver timore e di avvolgere la sua cintura al collo del drago; il quale prese a seguirla docilmente come un cagnolino, verso la città. Gli abitanti erano atterriti nel vedere il drago avvicinarsi, ma Giorgio li tranquillizzò dicendo loro di non aver timore poiché «Iddio mi ha mandato a voi per liberarvi dal drago: se abbraccerete la fede in Cristo, riceverete il battesimo e io ucciderò il mostro».
Allora il re e la popolazione si convertirono e il cavaliere uccise il drago e lo fece portare fuori dalla città trascinato da quattro paia di buoi.
Origine della leggenda
La leggenda era sorta al tempo delle Crociate e, probabilmente, fu influenzata da una falsa interpretazione di un'immagine dell'imperatore cristiano Costantino, trovata a Costantinopoli, in cui il sovrano schiacciava col piede un drago, simbolo del «nemico del genere umano».
La fantasia popolare ricamò sopra tutto ciò, e il racconto, passando per l'Egitto, dove San Giorgio ebbe dedicate molte chiese e monasteri, divenne una leggenda affascinante, spesso ripresa nell'iconografia.
San Giorgio non è l'unico personaggio che uccide un drago: anche ad altri le leggende riconoscono simili imprese, come ad esempio in Italia san Mercuriale, patrono di Forlì, spesso raffigurato nell'atto di uccidere appunto un drago. È facile anche confondere san Giorgio, soprattutto nelle icone greche, con san Demetrio: le differenze tra i due santi sono, sempre per quanto riguarda l'iconografia greca, il colore del cavallo (Giorgio lo ha bianco, Demetrio nero) e il "bersaglio" del cavaliere (Giorgio uccide un drago, Demetrio un moro). Anche S.Teodoro martire d'Amasea nell'iconografia è rappresentato a cavallo o a piedi in atto di uccidere un drago o un serpente.
Il culto
Grande venerazione riscosse il sepolcro del martire e le sue reliquie furono trasferite, probabilmente durante l'invasione persiana all'inizio del sec. VII o, poco dopo, all'arrivo dei musulmani in Palestina.
Nel Medioevo la lotta di san Giorgio contro il drago diviene il simbolo della lotta del bene contro il male e per questo il mondo della cavalleria vi vide incarnati i suoi ideali. La leggenda del soldato vincitore del drago contribuì al diffondersi del suo culto che divenne popolarissimo in Occidente ed in tutto l'Oriente bizantino, ove è per eccellenza il «grande martire» e il «trionfatore». Rapidamente egli divenne un santo tra i più venerati in ogni parte del mondo cristiano.
Vari Ordini cavallereschi portano oggi il suo nome e i suoi simboli, fra i più conosciuti si hanno: l'Ordine della Giarrettiera, l'Ordine Teutonico, l'Ordine Militare di Calatrava; il Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, e molti altri.
Il nome di san Giorgio era invocato contro i serpenti velenosi, la peste, la lebbra e la sifilide e, nei paesi slavi, contro le streghe.
A testimonianza dell'ampia diffusione del culto di san Giorgio sono le numerossissime chiese dedicate al suo nome.
La festa liturgica si celebra il 23 aprile. La sua memoria è celebrata in questo giorno anche nei riti siro e bizantino. Viene onorato, almeno dal IV secolo, come martire di Cristo in ogni parte della Chiesa.
Nel 1969 la Chiesa cattolica declassò il santo nella liturgia a una memoria facoltativa; comunque i fedeli di ogni luogo dove è venerato hanno continuato a tributargli la loro devozione millenaria.
Dal 1996, dietro autorizzazione ecclesiastica, san Giorgio è il santo protettore delle "Guardie Particolari Giurate".
San Giorgio venne utilizzato, anche nell'iconografia della Rivoluzione di Ottobre, ad esempio con Lev Trotsky nei panni del santo od altre con una Guardia Rossa sempre impersonificante il santo.
In Italia
In Italia il culto per san Giorgio fu assai diffuso e le città e i comuni di cui è patrono sono più di 169, di cui 3 capoluogo (Campobasso, Ferrara e Reggio Calabria), inoltre si contano ben ventuno comuni che portano il suo nome. Erroneamente, molti pensano che San Giorgio sia anche il santo patrono di Genova, in quanto uno dei suoi simboli storici. In realtà il patrono del capoluogo ligure è San Giovanni Battista.
A Roma, Belisario (ca 527) affidò alla protezione del santo la porta di san Sebastiano e la chiesa del Velabro, dove venne poi trasferito il cranio di san Giorgio, trovato in Cappadocia da papa Zaccaria (744 – 752). In realtà il drago è stato identificato come metafora della pericolosità delle piene del fiume che rischiavano di distruggere Ferrara e gli altri centri della zona. A Ferrara gli sono dedicate le due chiese principali. Ad Argenta invece, è presente la pieve di San Giorgio, addirittura precedente alla nascita della città di Ferrara, a provare l'antichità del culto del santo. La festa si celebra anche a Vieste,cittadina pugliese sul Gargano. A Porto San Giorgio (nelle Marche) la chiesa principale è dedicata a San Giorgio e inoltre il 23 di aprile si festeggia il santo patrono in cui vi è una fiera e una processione che attraversa la città.
All'estero
In Germania gli sono dedicate molte acque ritenute miracolose. San Giorgio è anche patrono dell'Inghilterra, del Portogallo e della Lituania.
In Spagna è il patrono di intere regioni e della città di Barcellona, tanto che a lui Antoni Gaudí dedicò la Casa Batllò. Il santo è posto a protezione anche della Catalogna e il 23 aprile (in catalano: diada de Sant Jordi) i catalani, con una tradizione che risale probabilmente al secolo XV, festeggiano la giornata degli innamorati, in cui le coppie di amanti, ma anche gli amici, genitori e figli, si regalano delle rose e dei libri. La festa è molto popolare e, dal punto di vista dei catalani, è anche diventata una rivendicazione della loro cultura e valori nazionali.
Da ricordare ancora che portarono il suo nome sei re di Gran Bretagna e Irlanda, due re di Grecia e altri dell'Est europeo. A Malta vi è una "Baia di san Giorgio". È presente anche sullo stemma di Mosca.
Tra gli Slavi di Carinzia assume l'aspetto folcloristico di un rito per ottenere la pioggia (Giorgio verde); tra i Georgiani, invece, si celebra il 14 agosto e ha preso il posto di una festa al dio Luno (Giorgio bianco). Altri paesi slavi sostituirono il culto di Jarylo con quello di san Giorgio.
In Istria la leggenda racconta che il santo avrebbe ucciso un drago anche presso la città di Pirano (Piran) in cui gli è dedicato il duomo e un capitello con dipinto raffigurante l'impresa, vicino alla piazza.
San Giorgio è stato il santo patrono della città croata di Sussak (Sušak). Nel 1947, Sussak fu amalgamata a Fiume. In seguito all'unificazione fu stabilito che il santo patrono della neonata città sarebbe stato san Vito, che fino ad allora era stato il Patrono di Fiume.
San Giorgio è il patrono dei Rom, i quali lo celebrano il 6 di maggio con la loro più importante festa, detta in romanè Gurgevdan (pronuncia: Giurgevdan)
Patrono degli Scout
San Giorgio è da sempre considerato santo patrono degli Scout e delle Guide. Questo non per le origini inglesi del movimento, bensì per la simbologia a lui legata, dei cavalieri e del bene che sconfigge il male. Nella tradizione italiana la Festa di san Giorgio è il giorno del rinnovo dedicato al rinnovo della promessa, proprio per la vicinanza del cerimoniale della promessa a quello della cavalleria. Nei pressi di questa data spesso vengono organizzate attività intergruppo chiamate Campo San Giorgio, che si svolge attorno al 23 aprile. Anche nelle associazioni scout non confessionali (come per esempio il C.N.G.E.I. in Italia o quella britannica) il giorno di san Giorgio viene sempre festeggiato, spesso con una parata.