Catania e la sua santa patrona

Sant'Agata

5 febbraio

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Catania si trova in Sicilia ai piedi dell'Etna, il più grande vulcano d'Europa, è una bellissima città barocca e fa parte, insieme ad altre cittadine e paesi della zona, della cosiddetta "Valle del barocco", un insieme di paesi nella Val di Noto che rappresentano un esempio di eccezionale qualità di architettura del tardo barocco. Di eccezionale c'è anche la quantità di architettura, tra cui chiese e palazzi pubblici e civili, concentrata in questa zona. Per questa ragione, tutta l'area èinclusa nell'elenco dei siti Patrimonio dell'umanità dell'UNESCO, una della delle 41 località italiane.

Sant'Agata

Sant'Agata è la santa patrona di Catania ed ogni anno viene festeggiata con diverse settimane di avvenimenti religiosi civili e popolari.

Sant'Agata nacque a Catania all'inizio del terzo secolo, intorno all'anno 235, da una ricca e nobile famiglia cristiana.

A quel tempo Catania era una città molto fiorente dell'impero romano, grazie anche al suo porto e alla sua posizione geografica al centro del Mediterraneo.

Quello era anche un periodo di persecuzioni contro i cristiani, che venivano denunciati e dovevano rinunciare pubblicamente alla loro fede, altrimenti sarebbero stati arrestati, torturati, e uccisi.

Agata è un nome greco che significa "la buona" è si può presumere che sia stata educata secondo le virtù cristiane di bontà, preghiera, disinteresse per le ricchezze terrene, al contrario delle ragazze della sua età dello stesso livello sociale.

Sin da piccola, volle dedicarsi a Cristo e quando ebbe circa 15 anni il vescovo di Catania la consacrò durante una cerimonia, dandole una tunica rossa. Era una ragazza molto bella e un giorno il governatore di Catania, Quinziano, la vide e se ne invaghì, ordinò di arrestarla poiché voleva sedurla. Secondo la tradizione, per evitare di essere arrestata, Agata rimase per qualche tempo lontano da Catania e diversi luoghi rivendicano di essere stati il suo rifugio. Secondo un racconto, Agata si fermò a riposare in un luogo e immediatamente spuntò lì un albero di ulivo, cosicché poté ripararsi e mangiare qualcosa. Per ricordare questo, il giorno di Sant'Agata è tradizione mangiare dei dolci fatti di pasta di mandorle, verdi e a forma di oliva, chiamati "olivette di Sant'Agata".

Tornando alla tradizione... Quando Agata tornò a casa, venne trovata facilmente e portata in tribunale. Il governatore cercò di sedurla senza successo, perciò decise di "rieducarla" affidandola ad una cortigiana, Afrodisia, per renderla più disponibile. Nonostante un mese di tentazioni e di immoralità di ogni tipo, Afrodisia non ebbe alcun successo e restituì Agata a Quinziano. Terribilmente arrabbiato, Quinziano ordinò di processarla. Agata rifiutò di fare sacrifici agli dei pagani e perciò venne messa in prigione, quindi sottoposta ad orribili torture che sembrava solo che le dessero più forza, e alla fine Quinziano ordinò che le venissero amputate le mammelle. Questa è la spiegazione del modo in cui Sant'Agata viene sempre raffigurata, con i seni su un piatto e delle grosse tenaglie.

Agata fu riportata alla sua cella e quella notte ricevette una visita di San Pietro che con un miracolo guarì le sue ferite e le fece ricrescere i seni. Alcuni giorni dopo, Quinziano, sconvolto da quanto era successo, ordinò di ucciderla. Agata venne messa sui carboni ardenti e in quel momento un violento terremoto scosse la città; venne quindi riportata in prigione dove morì qualche ora dopo. Era il 5 febbraio dell'anno 251. Il suo velo non bruciò e molte volte, in seguito, venne portato in processione e si dice che abbia salvato Catania da molti terremoti ed eruzioni ricorrenti, dalla peste e da altre minacce.

Un anno dopo la sua morte, nel 252, durante un'eruzione, una colata di lava proveniente dall'Etna stava minacciando la città. Durante una processione il suo velo viene portato davanti alla colata lavica che si fermò. Da allora Sant'Agata è stata la santa patrona di Catania.

La festa di Sant'Agata

I festeggiamenti sono davvero imponenti, sono un avvenimento e una processione che durano tre giorni, in città tutto ruota attorno a questo.

Il primo giorno è il giorno dell'offerta delle candele: secondo le tradizioni le candele offerte devono essere alte o pesanti come la persona che le offre. Perciò se un fedele comincia da ragazzino, ogni anno porterà una candela più grossa. Si svolge una processione con autorità civili e religiose, due carrozze del 18° secolo e grandi "candelore" (delle specie di enormi candele) che rappresentano le corporazioni o i mestieri. In serata si tiene un grande spettacolo di fuochi d'artificio in piazza Duomo.




Il secondo giorno, 4 febbraio, avviene il primo incontro della città con la Santa. Fin dall'alba, le strade si popolano di "cittadini" che indossano il cosiddetto sacco (una tunica lunga fino alle caviglie), un berretto di velluto nero, guanti bianchi e sventolano un fazzoletto bianco. Questo rappresenta l'abbigliamento che i catanesi indossavano quando vennero svegliati di notte, nel 1126, per dare il benvenuto alle reliquie di Sant'Agata che venivano riportate indietro da Costantinopoli (dopo che erano state trafugate nel 1040). La statua di sant'Agata con le sue reliquie vengono tirate fuori da una teca posta nel Duomo, collocate su una specie di enorme carro coperto di garofani rossi (che rappresentano il martirio) e l'arcivescovo celebra una messa solenne prima di dare inizio alla processione che attraversa tutta la città. La processione dura tutta la giornata, passando vicino ai luoghi del martirio e ad altri luoghi importanti. Per mezzo di lunghissime funi, da 4000 a 5000 persone trascinano il carro (vuoto pesa 17 quintali, con la statua e tutte le candele potrebbe pesare fino a 30 quintali). Tutti indossano il "sacco", la maggioranza trasporta un grosso cero (ricorda, a volte della stessa altezza o peso della persona), gridando ritmicamente "Cittadini, viva Sant'Agata!"

Lungo le strade, vi è un'enorme folla che segue e accompagna il carro, tutto il centro della città è chiuso al traffico. Io stessa ho avuto l'opportunità di stare in città durante questi festeggiamenti e sono rimasta estremamente colpita dall'atmosfera generale, è quasi incredibile quanto questa tradizione sia forte.

A notte fonda il "giro" termina con il carro che rientra nel Duomo.

Il terzo giorno, i garofani rossi sono sostituiti da garofani bianchi (che rappresentano la purezza), viene celebrata un'altra messa solenne e al tramonto inizia la seconda parte della processione. Il momento più atteso è il passaggio lungo Via di San Giuliano, una strada in salita, che viene considerato la parte più pericolosa della processione. Rappresenta anche una prova di coraggio per i "cittadini" e il modo in cui superano l'ostacolo viene interpretato come un cattivo o buon auspicio per tutto l'anno. A tarda notte altri fuochi artificiali segnano la fine dei festeggiamenti.

I fuochi abbondano da queste parti: i fuochi artificiali, fuoco dal vulcano e il fuoco del martirio di Sant'Agata. Si ritiene che Sant'Agata protegga anche dagli incendi ed è considerata la santa patrona dei pompieri.

È veramente un'occasione unica, le strade catanesi hanno persino dei cartelli automobilistici speciali che avvisano del pericolo della presenza di cera sul pavimento!


Comune di Catania

Stemma del comune di Catania
di Araldicacivica.it
Catania è una bellissima città, sulla costa orientale della Sicilia. Il suo centro ha molti edifici in stile barocco, poiché venne ricostruita dopo che l'eruzione dell'Etna del 1693 la distrusse in gran parte. Le sue strade sono pavimentate con pietra vulcanica nera e anche le spiagge intorno a Catania hanno la sabbia nera.

Ecco una foto della facciata di un imponente edificio barocco.



Altri importanti

avvenimenti ricorrenti

  • 17 agosto: Sant'Agata

Buona visita!

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95100 Catania CT

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